Ci sono occasioni in cui si ha voglia di pronunciare a voce alta le parole del dolore - chiedendo a tutti di essere partecipi del destino cui stiamo andando incontro.
Quando a Mickey fu diagnosticato il melanoma che in breve tempo lo portò alla morte, Isa scrisse una lettera a tutti gli amici più cari, chiedendo loro di accompagnare il suo "piccolo cagnolino rosso" lungo l'ultimo tratto di strada.
Per Clizia, invece, fece la scelta opposta. Forse furono alcuni "segnali" inequivocabili, a spingerla al silenzio - oppure la consapevolezza che la sua bellissima gattona grigia (sempre così riservata) avrebbe preferito una dignitosa solitudine, alla (seppur educata) presenza di numerosi estranei.
Non ci furono "ultime visite", per Clizia. Nessuno, all'infuori del Professore e di sua moglie, di Cathy, Nyc e M. seppero della sua malattia.
Se ne andò senza clamore, discreta com'era vissuta, la mattina del 3 dicembre 2011, con la luna che ancora una volta transitava nel segno dei Pesci.
Isa e C. la seppellirono nel giardino della nuova casa, sotto la pianta del fico, dove già avevano sistemato Mickey, durante l'estate. Piansero molto, increduli di fronte alla realtà: la loro "principessa", la veggente cieca, non li avrebbe accompagnati oltre. Contrariamente a quanto avevano creduto, non avrebbe traslocato insieme al resto della famiglia: i parapetti lungo la scala (a cui Isa aveva pensato di ricorrere per evitare a Clizia brutte cadute) non sarebbero stati necessari.
L'unica consolazione era rappresentata dalla tenue (ma innegabile) consapevolezza che anche l'ultima porta si fosse chiusa e che quel ciclo orribile, iniziato nel mese di giugno con la malattia di Mickey si fosse infine concluso, portando nuovi frutti e una discreta dose di speranza.
«C'è un destino, credo, per ciascuno di noi. Porte che si aprono e che si chiudono. Un tempo per ogni cosa» scrisse Isa in una lettera a Cinzia - e ne era profondamente convinta.
Giunta a casa, dopo la sepoltura della gattina, guardò Cagliostro nei suoi saggi occhi color giada ed ebbe la sensazione di non essersi sbagliata...