Sogno dell'8 giugno 2011
Nel sogno, Isa si trova nella vecchia casa di Camino; in soggiorno, per l'esattezza, seduta al tavolo intagliato nel legno di pino. I sogni ambientati nella casa di Camino sono sempre molto precisi: Isa non manca di osservare gli sgabelli rivestiti di stoffa a fiori e la tela cerata a quadretti.
Fuori, un rumore di tramestio (come di unghie che grattano le mattonelle autobloccanti) richiama la sua attenzione: una tigre è entrata nel cortile.
A Isa capita spesso di sognare grandi felini affamati. In quel sogno, in particolare, teme che la belva possa fare del male a Mickey.
In effetti, non appena Isa esce precipitosamente di casa (scostando la solita tenda gialla, davanti all'uscio d'ingresso), vede che la tigre lo sta rincorrendo.
Il "piccolo cane rosso" scappa, ma non sembra molto spaventato: non corre, si limita a trotterellare con le orecchie piegate all'indietro, in un'espressione di discreto stupore.
Isa riesce a superare la tigre e a prendere Mickey tra le braccia. Tira un sospiro di sollievo - come se il suo intervento fosse sufficiente a salvarlo.
Sotto il palmo della mano che stringe il torace del cane, sente il suo piccolo cuore pulsare. Abbassa lo sguardo per osservarlo e nota con stupore che si è trasformato in un uccello bianco.
Isa apre allora le braccia e Mickey-uccello vola via...
Quella notte, si svegliò sorridendo. Era un sogno buffo, nel complesso. ("Non è un sogno buffo?" si domandò più volte, mentre tentava di riaddormentarsi.)
Due giorni più tardi, Isa notò nella bocca di Mickey uno strano gonfiore. Il 16 giugno, il cane veniva operato.
«L'avevo sognato, Nyc! L'avevo sognato e non sono riuscita a comprendere!» disse Isa un pomeriggio all'amica.
«O forse non hai voluto comprendere. In ogni caso, anch'io ho avvertito una brutta sensazione riguardo a Mickey, due giorni fa. Non ti ho detto nulla per non preoccuparti, ma l'ho sentita. Ed era netta...»
Isa sospirò, pensando che non sarebbe stata una buona estate...
(«L'eccesso di caldo, comunque, è "Sonno" tanto quanto il cuore dell'inverno, checché se ne dica. Una piccola morte, a tutti gli effetti...»)
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